Abbiamo affrontato la tematica dell’energia in alcuni dei nostri articoli, disponibili per la consultazione sul nostro blog.
Un numero crescente di individui ha optato negli ultimi anni, complice anche l’aumento dei costi energetici, per una diversificazione delle metodologie di riscaldamento domestico, riportando in auge la tradizionale stufa, che ha per lungo tempo svolto il ruolo di fonte di calore per le case.
Questa scelta, un tempo comune e poi in disuso, è tornata improvvisamente di moda a causa degli oneri finanziari insostenibili legati all’energia.
Mentre le stufe del passato erano prevalentemente alimentate a legna, utilizzate sia per riscaldare l’ambiente che per cucinare, le versioni moderne rappresentano una fusione di tecnologia e progresso, offrendo un riscaldamento più economico rispetto alle alternative come il metano o il propano.
Quando si è sul punto di fare una scelta come quella della stufa, diventa essenziale comprendere quale opzione sia più adatta alle esigenze della propria abitazione.
La prima domanda cruciale è: di cosa ha bisogno la nostra casa?
Prima di esaminare i pro e i contro di due prodotti apparentemente simili ma sostanzialmente differenti, è fondamentale comprendere l’uso previsto.
Ci sono diverse variabili da considerare, come il tipo di combustibile, i costi associati, lo stoccaggio e l’utilizzo. Pertanto, esaminiamo le differenze tra le stufe a pellet e quelle a legna.
Il pellet è un combustibile legnoso generalmente ottenuto da scarti di lavorazione o, più occasionalmente, dal tronco dell’albero.
Viene prodotto polverizzando il legno, che viene quindi agglomerato in cilindri di 1-3 cm.
Questi cilindri, grazie a un tasso di umidità compreso tra il 10% e il 15%, si solidificano tramite pressatura e possono essere realizzati con legno morbido o duro. Il pellet viene venduto in sacchi da 5 a 25 chili e viene versato nella stufa in base alle necessità.
Dal punto di vista energetico, il pellet offre una resa calorica superiore rispetto alla legna, a parità di peso.
Inoltre, il pellet, soprattutto quello derivante da legno tenero, produce meno cenere, semplificando la gestione rispetto alla legna. La gestione dello stoccaggio risulta anche più agevole rispetto a una pila di legna.
Quando scegliere la stufa a pellet?
Le stufe a pellet richiedono energia elettrica per funzionare, poiché è necessario un ventilatore per mantenere acceso il pellet e distribuire il calore.
Sono moderne e “smart”, consentendo la programmazione a distanza tramite wifi, schede, telecomandi, e così via.
Ricordiamo però che il pellet deve essere acquistato e non può essere prodotto autonomamente. In caso di interruzione di corrente, si perde il riscaldamento, e la struttura solitamente in lamiera non mantiene la temperatura. Le stufe a pellet sono ideali per gli ambienti urbani, combinando risparmio energetico e praticità.
Le stufe a legna sono generalmente più convenienti, sia in termini di installazione che di acquisto. Tuttavia, vi sono aspetti importanti da considerare.
La gestione della legna è impegnativa e ingombrante.
Tuttavia, utilizzando ceppi di legno come combustibile, la stufa a legna richiede una quantità significativa di legna sempre disponibile. Le stufe a legna in ghisa mantengono la temperatura per lungo tempo, permettendo il riscaldamento anche solo con le braci.
Per chi vive in campagna o in montagna, è possibile raccogliere la legna autonomamente, riducendo i costi. Le stufe a legna offrono anche l’atmosfera accogliente della fiamma, ma richiedono la gestione delle ceneri.
In definitiva, la decisione tra pellet e legna è un bilanciamento tra possibilità economiche e necessità specifiche, con la consapevolezza che la gestione e l’acquisto del combustibile influenzano in modo significativo la scelta finale.
Scegliere consapevolmente permette di adattare il sistema di riscaldamento alle esigenze individuali, contribuendo al benessere della casa e dell’ambiente circostante.