In un periodo come quello attuale, dove le restrizioni dei dpcm hanno limitato come mai prima le libertà di ognuno, lo spazio in cui si trascorre più tempo è senz’altro la casa.
Le mura del proprio appartamento, però, possono risultare strette quando il tempo passato al loro interno raddoppia: un giardino o uno spazio verde – se prima potevano rappresentare ‘solo’ un vantaggio in più – ora sono in cima alla lista degli obiettivi, essendo visti come luoghi in cui prendersi una boccata d’aria, rendendo possibile uscire rispettando comunque le regole.
È per questo che il mercato immobiliare ha subìto una rivoluzione, non tanto dettata dai prezzi medi – il calo stimato per l’intero 2020 è nell’ordine dell’1-2% – ma piuttosto da quel che riguarda la qualità e le mete privilegiate negli acquisti.
Una vera e propria richiesta di fuga dalle città, dunque, che se da sempre erano ricercate per le loro comodità e servizi, ora registrano uno spopolamento dovuto all’emergenza sanitaria.
Le grandi città hanno avuto un calo complessivo delle compravendite – nel 2020 – del 20-25% mentre a livello nazionale il dato medio atteso è di un – 18,7% (che corrisponde a 491 mila compravendite); prima che arrivasse la pandemia a rovinare le cose, le previsioni erano per un numero di rogiti pari a 612 mila.
È stata dunque la ricerca di case più grandi e più confortevoli, dato anche il lungo periodo passato dai più in ‘smartworking’ e quindi lontano dagli uffici, a far privilegiare la scelta del giardino. A fronte di un mercato in calo nelle grandi città, il numero di transazioni nell’hinterland, soprattutto al centro-nord, è cresciuto.
Se prima l’aspetto del ‘verde’ era messo in secondo piano da molti, ora – in una situazione anomala che nessuno si poteva aspettare – ha riacquistato il suo valore anche fra i più titubanti, che cercano di evadere da una vivibilità ridotta attraverso un escamotage valido come quello del giardino.
Le preferenze si sono orientate verso località in cui a parità di spesa si possa prendere un appartamento con una stanza in più o con uno sbocco all’esterno. La tendenza è stata chiarissima nel periodo giugno-ottobre, poi le nuove restrizioni hanno portato di nuovo alla quasi paralisi del mercato.
Questo potrebbe comportare una conferma di queste tendenze anche nel periodo post- pandemia, avendo avvicinato molti cittadini agli spazi aperti e a prendere in considerazione un cambio di vita mirato a un trasferimento nel verde: ora più che mai le aree verdi rappresentano uno scorcio di libertà.
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